|
---|
Questo
vuole essere un mio [purtroppo modesto] omaggio alla poesia: una delle poche cose, con la musica, l'arte, la scienza, la storia e
l'archeologia, la letteratura (e la famiglia, l'amicizia ...l'amore!) per cui credo valga forse la pena vivere. Questi testi - che trascrivo qui di seguito - risalgono ai primi anni '60. |
---|
Forse, un giorno, riuscirò a dirti quello che da tanto tempo tengo nascosto nel cuore. Quel giorno, forse, Quel
giorno, invano Forse quel giorno
[ © Giovanni Bredolo] |
Quell'ombra che a volte ti increspa il sorriso è sola, o tra molte ti appare sul viso per poi
scomparire d'Amore. Ti prego,
sei stata così. Sai, di nuovo scompare.
la mia mano su te, di nuovo il sorriso
[ © Giovanni Bredolo] |
Si, noi non lo vogliamo credere, eppure è una cosa lampante. Stava bene dov'era. Se non fosse stato per noi non sarebbe venuto a portarci l'amore.
Scese in mezzo alla gente
Scese in mezzo alla gente e noi, dopo tanto tempo,
Cercarono di ucciderlo Una corona di spine
Scese in mezzo alla gente E ancora, dopo tanto tempo, noi,
[ © Giovanni Bredolo] |
Forse, quando tutto sarà finito, e non avrò più tempo né per ridere né per piangere, a me tornerà il desiderio dei giorni che passammo avvinti fra le nostre braccia, braccia estranee allora. Ma sarà troppo tardi. E sarà più
consolazione Forse,
[ © Giovanni Bredolo] |
Il lungo corteo si snoda tra le vecchie, sporche vie del paese. Davanti un chierico Poi un prete Ora il carro.
Il cocchiere Adesso la sposa, Quindi i parenti. Infine la gente,
[ © Giovanni Bredolo] |
Quando ti ricordo si fondono in me amore e odio, stima e disprezzo, interesse e indifferenza... Così, senza sapere perchè più questo o più quello, più ora che dopo, più bene o più male.
[ © Giovanni Bredolo] |
Ogni tanto incontro qualcuno che ancora ha il tempo e la voglia di chiedermi: "Credi?" Lo ascolto e lo guardo con l'aria stupìta di chi, senza motivo, si vede assalito. Lo fisso avvilito nel vedere che in giro, confuso con me in questo sudicio mondo, c'è chi perde il suo tempo con questa favola. Sovente, ascoltanto, neppure rispondo a quella domanda che trovo sciocca più d'ogni altra. A volte neppure sento chi parla. Oggi ancora, mi sembra impossibile (e magari lo fosse) uno m'ha guardato con l'aria di chi compatisce e mi ha chiesto, umiliandosi un poco nel rivolgersi a me: "Come, non credi?" Oh! Giovane saggio se tu solo sapessi che da tempo non provo neanche più pena per quei come te che ancora hanno vita da perdere in niente! A te rispondo con poche parole sperando che più non debba sentire un uomo ragliare. Davvero tu pensi che a governo del tutto ci sia un supremo, infallibile essere? In questo luogo di sola pena dove non è amore che tiene le fila (e non lo è mai stato) dove tutto è così arido, dove tutto è perduto prima ancora di esistere... Davvero tu credi! Oh! Non ti accorgi dei bimbi infelici, uomini e donne con occhi spenti, del pezzo di pane bello e dorato che manca, delle ricchezze che mettono un velo su ogni cosa... E, sopratutto, non vedi che tutti hanno paura? Paura di nascere e di morire, e, quel che conta, paura di vivere, di essere uomini. Non noti l'indifferenza che tutto domina? Tu parli di mente, sapienza, bellezza, intelligenza, tu parli di Amore! Sciocco, quando stringi la mano le dita toccano il palmo e l'aria sfugge. Ed è marcia anche quella.
[ © Giovanni Bredolo] |
Tu ridi di me, senza
sapere perchè non reagisco, nè te lo chiedi, anche se pensi che sono stranìto perchè non ti guardo carico d'odio o di disprezzo.
Ti prendo a gioco dei miei pensieri Però aspetti invano. Non ti dirò, con sguardo tagliente: e
che in tanto supplizio
[ © Giovanni Bredolo] |
Quelli che vennero prima di noi erano forse più saggi? Dicono: "Oggi tutto è cambiato, non riconosco più nulla di ciò che un giorno sapevo. Un tempo seguivo il progresso, un tempo... Un tempo... Un tempo!..." Sanno parlare solo del vecchio, solo di ciò che or non è più e non si avvedono che, così facendo, dimostrano solo che saggi non sono, se prima lo erano. Quelli che verranno dopo di noi
[ © Giovanni Bredolo] |
Se vuoi essere felice, avere la pace nel tuo cuore, se vuoi che la tua vita sia vita, dimentica il buio della strada, prova a credere in tutte quelle cose in cui non credi da tempo, spoglia dall'ironia ciò che ti circonda, e ascolta il sangue pulsare... Ma se preferisci essere come sei, se tu vuoi che l'amore sia amore guarda nel buio della strada, dimentica la luce troppo forte del sole, e della notte, spegni i tuoi sogni e non divagare. Apri gli occhi e guarda come sono grigi i fiori se visti bene, fin dentro ai petali, e fa fragorosi rumori i suoni ovattati dei flauti, e aspetta la morte anche se tarda sempre troppo.
[ ©
Giovanni Bredolo] |
Vorrei poter sentire di nuovo il profumo dei fiori. Sono belli, i fiori e, se ben ricordo, hanno un profumo delicato. Tenue (o forte) un profumo fantastico.
E poi voglio vedere ancora Colori tenui, delicati, forti. [ © Giovanni Bredolo] |
HOME PAGE | CANZONI | PUBBLICAZIONI | INIZIATIVE | AMICI & Co | |
www.bredolo.eu | LINKS | CONTATTI | COLOPHON |