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rappresento (ed è purtroppo un elenco lacunoso) gli amici, i compagni ed i collaboratori della mia attività artistica: non tutti sono ancora qui, ma sono e saranno sempre con me. Molti di loro hanno il merito di avermi creduto, sopportato pazientemente ed aiutato in questa mia attività: non li ringrazierò mai abbastanza. Nella pagina omonima del sito "http://www.bredolo.eu" ringrazio anche altri amici, compagni e
collaboratori di una vita. |
Armando Bredolo ... Al primo posto - è doveroso - mio Padre. Come tanti figli, non l'ho ascoltato mai abbastanza ed ora che mi manca, finalmente Gli parlo. Lo sto assordando, a volte, ma non mi risponde, mai. Gli devo la musica e le conoscenze culturali che mi ha insegnato ad amare e senza le quali ora non potrei vivere (Ah, quella sua analisi dei rapporti fra Beethoven e Brahms!, o gli studi su Paganini, come uomo, musicista, virtuoso e maestro!). Ho scelto una foto che lo ritrae giovane: emana positività e speranza, doti che lo accompagnarono per tutta la vita, malgrado incredibili disavventure e difficoltà. Fu allievo presso l'Istituto Cavanis di Venezia. La sua preparazione musicale e violinistica gli fu invece impartita privatamente dai migliori Maestri dell'epoca (Faél, in primis); con quartetti e orchestre d'archi si esibì in case patrizie e in concerti. Suonò come violino di spalla al Gran Teatro La Fenice di Venezia. Fece inoltre parte del Complesso d'archi a bordo dello yacht reale Savoia. Giovanissimo, prima dell'incidente che gli offese la colonna vertebrale impedendogli l'attività artistica, aveva interpretato come Primo Violino il Concerto per violino e orchestra in mi minore, Op. 64, di Mendelssohn- Bartholdy sempre al Gran Teatro La Fenice di Venezia, lasciando entusiasta e positivamente sgomento un pubblico preparato e difficile. La sua musica, idealmente il suo violino, e gli importantissimi studi xilologici e chimicofisici sulla sua costruzione e sulla relativa acustica, nonchè gli storici liutai cremonesi, non l'hanno mai abbandonato. Se ne è andato di notte, a 89 anni, 10 mesi e 20 giorni, da solo, senza disturbare nessuno... |
Ugo Arman Il destino a volte ci fa ritrovare. Ho conosciuto Ugo negli anni '60, presso la Casa discografica Italdisc, dove aveva registrato con il complesso "I Paladini" di Trieste, di cui era capo orchestra e arrangiatore. Io mi trovavo là per la pubblicazione di "Le solite parole", un 45 giri arrangiato, orchestrato e diretto da Vittorio Buffoli, per la voce di Lalla Leone. Poco dopo cambiavo attività, mentre lui cominciava a girare il mondo con una propria orchestra. Ora, dopo oltre 40 anni, lo ritrovo presso l'Ariz Studio, dove si stava registrando "Se potessi amare": ne era arrangiatore e orchestratore. Da allora collaboriamo sovente. Sua anche la bellissima musica di "E ci vedremo ancora domani". E cosa non c'è in cantiere!... ...e non abbiamo neanche più altri 40 anni di tempo per riperderci... E' tempo di aggiornare il tutto con i nuovi arrangiamenti: "Loro", "Se solo tu ti fermassi un momento" [con la splendida esecuzione per pianoforte e orchestra], "Se tutti i bambini del mondo" [in due versioni: valzer, anche lento/ballabile e... reggae!], "Basterà un sorriso", "Un'ora", ed infine: "Ogni donna è un poeta"... |
Luca Graziani Caparbiamente, passo dopo passo, l'ho visto crescere e maturare, dai tempi di scuola, fino a diventare un professionista che abbraccia - sempre primeggiando - molteplici attività, tutte comprimarie: fotografia, doppiaggio, recitazione, entertainment. Come ho affermato tra i "Links amici": "Dedizione, cultura, impegno, capacità e volontà lo definiscono protagonista". E là invito andare per ogni informazione sulle sue attività [http://www.lucagraziani.it]. Per me ha compilato lo splendido video che accompagna "Le solite parole" che, nell' ormai lontano 1965, interpretò Lalla Leone. |
Lalla Leone Canta (da bimba!) per Ingrid Bergman. Poi, per un anno, a Radio Bari (Rai). Incide diversi dischi tra cui, per Italdisc la mia: "Le solite parole" arrangiata e diretta da Vittorio Buffoli (Mina, Kessler, ecc.). Tournèe in Inghilterra per lo show "International Cabaret", quindi in Olanda per "Canzoni nel mondo", poi, nel 1967, al "Disco per l'estate", al "Festival di Napoli" e al "1° Oscar della Canzone". Viene accolta nell' " Archivio della Canzone napoletana", con Luisa Casali, per l'interpretazione di "Ma comme va". Infine, con un repertorio più confidenziale, partecipa a numerosi programmi TV e spettacoli, incide altri dischi e continua la sua carriera nei locali notturni. Mi piacerebbe contattarla: chiedo quindi a chi - tra chi legge - ne ha notizia, di volermi cortesemente informare in merito. |
Tertulliano Luppi Ha composto con Mariantonietta Spadea la notturna e suggestiva canzone blues "Un'Ora", affidandomela poi per scriverne il testo. [Questo il "manoscritto"origi- nale della composizione, compilato con la sua elegante, inconfondibile grafia musicale!]. E' valentissimo violinista, diplomato presso il Conservatorio di Parma. Privata- mente ha studiato istrumentazione e composizione. Ha scritto quartetti e musica di assieme e studi per violino. Si è dedicato anche alla Canzone Italiana: suo il "Concertino in cucina", qualifi- catosi in finale al 6° Zecchino d'oro nel 1964, interpretato poi anche da Bramieri e da "Sbirulino..." |
Mariantonietta Spadea Diplomata in pianoforte, poi concertista, ha studiato al Conservatorio di Pesaro con il M° Cafora che, nominato Direttore al Conservatorio Santa Cecilia di Roma, volle lo seguisse. Poi a Milano con il M° Vidusso che - consideratone il talento - le fece proseguire gli studi per il miglior perfezionamento a Lugano, da Arturo Benedetti Michelangeli. Grande interprete di jazz, ama molto anche la pop-music. Richiesta, in una delle sue ultime performance, accompagnò Tina Turner nel suo grande Concerto tenuto presso il Teatro Lirico di Milano. Ha ricevuto il premio "L'Ambrogino d'oro". Per me e con me ha composto e, soprattutto, trascritto, arrangiato, diretto, eseguito e registrato alcune mie canzoni con impareggiabile maestrìa. |
Nanni Svampa Questa è (per me) una bella storia. Cito, infatti, "Nanni Svampa" (già componente del mitico quartetto de I Gufi nonché grande protagonista della canzone popolare, traduttore e interprete in milanese dell'opera di George Brassens) perchè ha scritto i testi per due mie composizioni. Non mi conosce e naturalmente non sapeva che fossero mie, ma questo non può che lusingarmi! E io che le avevo dimenticate da Mariantonietta Spadea cui le avevo consegnate per la trascrizione dell'armonia e la sistemazione degli accordi! Quando ci siamo ritrovati, dopo anni, e l'ho saputo, quasi non ci credevo. Pubblicherò nel sito sia le versioni "Svampa" ["Dimmi dimmi" e "Tu non ci sei mai"] che quelle originali, rispettivamente: "Anche stasera"/"Ci vedremo anche stasera" e "Nostalgia vai via da me". |
Stefano Varnavà, anzi: don Stefano Varnavà! Infatti è un prete. E' il mio critico personale per l'attività artistica. Persona di grandissima cultura e intelligenza è profondo conoscitore e operatore - oltre ovviamente della musica religiosa - anche di quella antica e classica, e leggera, popolare, tradizionale, folkloristica. Si occupa di musica gestuale, educativa, corale e di canzoni. Le sue opere prevedono testi in lingua latina, italiana e milanese (ha tradotto in milanese i negro spirituals americani). Dirige cori, compila partiture e CD, scrive libri, partecipa a congressi, tiene performances e ... deve anche fare il prete. Dove e come trovi il tempo e la voglia di seguire le mie canzoni... [http://www.donstefano.it] Oggi, 19 marzo 2009, involontariamente, se ne è dovuto andare. Mi auguro abbia trovato dall'altra parte ciò in cui ha sempre creduto, ciò per cui ha così meravigliosamente vissuto, con la sua musica e i suoi amici, rispettando ogni diversa convinzione. Comunque, tra non molto, passerò a trovarlo. |
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Desidero ricordarlo con una delle sue opere: la trascrizione del "Salve Regina" di Giovanni Battista Pergolesi, cantata dal soprano Ileana Riva e dal contralto Giovanna Berardi. L'esecuzione è compresa nella raccolta su CD: "Duo in Concerto". |